Conte e la crisi di governo: alla fine Giuseppi resta incollato al suo pouff
Un governucolo mediocre, zoppo e fragile, fatto di minus habens, transfughi, trasformisti, doppiogiochisti e voltagabbana. Mentre gli Italiani stanno esaurendo la loro immensa pazienza in un interminabile balletto di divieti, restrizioni, scadenze mai rispettate, eccezioni, interpretazioni e assurdità assortite, vaccini che non arrivano e vaccini sprecati, in parlamento si è consumata l’ennesima scenetta comica burattinesca. Dopo il “colpo di mano” del prode Renzi, Giuseppi ha passato notti insonni, pensando che il suo soggiorno a Palazzo Chigi fosse finito. Temendo di perdere la poltrona, Giuseppi si è scervellato per cercare di tenere in piedi il governicchio. Quando tutto sembrava compromesso, forse grazie al fido Casalino, Giuseppi ha avuto un’illuminazione: cos’è quella cosa che crea sdegno alle persone normali ma piace tanto ai parlamentari italiani? Semplice, il “salto della quaglia”, ossia il cambio di casacca improvviso. Così il buon Giuseppi ha iniziato a questuare...