Brasile, il silenzioso dramma di chi muore soffocato per mancanza d’ossigeno
L'ossigeno oggi è finito e moltissime persone stanno morendo, soprattutto in casa.
La pandemia da SARS-CoV-2 ha compito il mondo intero e l’uscita dei primi vaccini sta aprendo uno spiraglio in una tragedia che sembra non avere mai fine.
C’è però uno Stato che, nel silenzio quasi totale, sta vivendo un dramma ulteriore.
Si tratta del Brasile, che ha registrato più di 208.000 morti per virus dall'inizio della pandemia, il secondo numero di vittime più alto al mondo, dopo gli Stati Uniti.
In questo stato si sta consumando in questi giorni una tragedia nella tragedia, in particolare a Manaus e in Amazzonia.
Negli ospedali brasiliani si vedono scene quotidiane di disperazione a causa della mancanza di bombole di ossigeno medicinale per i malati di Covid.
Il personale medico è costretto a praticare la ventilazione manuale per mantenere in vita i pazienti e, spesso, a dover scegliere chi salvare.
L'ossigeno oggi è finito e moltissime persone stanno morendo, soprattutto in casa (e i negazionisti continuano a sostenere che il Covid-19 non esiste).
In un filmato che sta facendo il giro dei social, un'operatrice medica di Manaus, la capitale dell'Amazzonia, lancia il suo appello disperato.
Il sistema sanitario pubblico nello Stato brasiliano, è entrato in fase di collasso nel corso della seconda ondata della pandemia di Covid-19, che ha investito il territorio nelle ultime settimane.
Il dipartimento della Salute federale ha annunciato di aver terminato tutte le scorte di ossigeno e di essere impossibilitato a fornire assistenza ai malati Covid ricoverati.
Inoltre in queste ore sta crescendo la paura per la variante brasiliana del coronavirus Sars-CoV-2, che si aggiunge a quella particolarmente contagiosa inglese e a quella sudafricana.
Da ieri il governatore dello Stato di Amazonas, Wilson Lima, sicuramente in modo tardivo, ha decretato il coprifuoco.
Nel frattempo, si stanno organizzando ponti aerei verso altri ospedali dell’Amazzonia brasiliana, per trasferire pazienti meno gravi.
L’Arcivescovo di Manaus, dom Leonardo Steiner, ha diffuso nella tarda mattinata di oggi un accorato appello al mondo intero: “Nel nome di Dio, inviateci ossigeno”.
Per ora però il silenzio del mondo regna sovrano.
Riccardo Bonsi
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