Draghi vara il governo, finalmente aria nuova: Di Maio, Speranza e Lamorgese

 Squadra che vince non si cambia; e squadra che perde?


Finalmente il governo Draghi ha nomi e cognomi.

Tutti abbiamo sognato un governo fatto di persone scelte dal popolo, un governo finalmente legittimato dal voto.

Basta inciuci e ammucchiate, basta gente incompetente scelta, nella migliore delle ipotesi, a caso, basta assurdità.

Abbiamo sognato un governo fatto di programmi e di novità, prima che di nomi.

Un sogno, sembrava impossibile e infatti … è rimasto solo un sogno.

Il risveglio è ben altra cosa.

Mario Draghi non è stato eletto né è stato scelto dalla politica; l’uomo della provvidenza è stato “imposto” dal Presidente Mattarella, perché la parola “elezioni” in Italia è proibita.

Quindi facciamo un grande in bocca al lupo a questo superuomo, anche se il titolo “uomo della provvidenza” dato a Draghi da molti giornalisti, riporta alla mente strani ricordi, quando Pio XI, Papa Ambrogio Ratti, utilizzò l’11 febbraio 1929 (firma dei Patti Lateranensi) tale definizione per indicare Benito Mussolini.

Comunque, pazienza, anche se non eletto, ma imposto, Draghi ha sicuramente fatto un governo di esperti, forse.

Del resto chi ha mai nutrito dubbi sulle capacità di Luigi Di Maio, confermato Ministro degli Esteri? E chi ha mai visto male la gestione dell’immigrazione di Luciana Lamorgese, confermata Ministro degli Interni? E chi ha mai dubitato delle capacità organizzative di Roberto Speranza, confermato Ministro della Sanità?

Beh, a parte diverse decine di milioni di Italiani (milione più, milione meno), nessuno.

Pazienza, Draghi non avrà fatto un governo di nuove persone, ma sicuramente si tratta di un governo con una connotazione politica ben definita.

Più o meno.

Abbiamo dentro il Movimento 5 stelle, il Partito Democratico, La Lega, Forza Italia, Italia Viva, LEU, insomma tutti, a parte Fratelli d’Italia, unico partito vero all’opposizione.

Governo di unità nazionale o ammucchiata governativa dell’inciucio? Chi vivrà vedrà.

In questa vicenda solo una persona esce assolutamente vincitore, forse la persona meno considerata.

Si tratta del Presidente Mattarella, il quale con un’abile mossa è riuscito a smembrare il centrodestra.

Hai voglia a dire che si sta al governo per senso di responsabilità, ma come si fa ad avere fiducia in soggetti che accettano qualsiasi compromesso per la poltrona?

La sinistra ha dovuto accettare la destra, la destra di governo dovrà rinnegare la sua stessa politica: flat tax, immigrazione, sanità, economia, tutto buttato via con un colpo di spugna.

Ci auguriamo che Draghi riesca ad andare avanti, se ci riuscirà sarà in nome della poltrona (ci sono ancora le nomine di tutti i sottosegretari da spartirsi, tranquilli, ce n’è per tutti).

Per fare tutti contenti Draghi ha nominato 23 Ministri. E questa non è un’ammucchiata?

Ora dobbiamo solo più vedere cosa farà Draghi di Domenico Arcuri, perché se dovesse rimanere anche lui …

“Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente", così scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne "Il Gattopardo". 

La formazione del nuovo governo (nove ministri del vecchio governo riciclati e/o confermati) ha realizzato pienamente ciò che ha scritto Tomasi di Lampedusa, ingannando per l'ennesima volta gli italiani.


Riccardo Bonsi


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