Non tutti gli assembramenti sono uguali, c’è chi li fa e chi li ha

Esistono assembramenti fisici e assembramenti mentali.


In questo periodo pandemico da Covid-19 la parola “assembramento” è quella più presente in assoluto nella nuova “Enciclopedia Treccani del Dpcm”, prossimamente in uscita.

Non tutti gli assembramenti però sono uguali: ci sono assembramenti fisici e assembramenti mentali.

Gli assembramenti fisici sono determinati da un’accozzaglia d’imbecilli abbastanza numerosa che si riuniscono in spregio alle norme anti-Covid e fregandosene dei poveracci che, rispettosi della Legge, stanno morendo di fame a causa del Covid-19

L’assembramento fisico si palesa nei modi più strani, o sotto forma di ricordo/adorazione pagana maradonica di un nuovo dio, o sotto forma di ammassamenti ossessivo-compulsivi di soggetti nevroticamente alla ricerca di fare acquisti per il Black-Friday (che ormai ha durata lunghissima), o sotto forma di “movide” sparse qua e là. 

Per la cronaca, il termine spagnolo  “movida” rappresenta movimento culturale ed artistico diffusosi in Spagna alla fine degli anni settanta, con la caduta della dittatura franchista. 

Oggi, il termine “movida” ha assunto il significato di riunione di accozzaglia di persone più o meno giovani, con in mano un bicchiere o una bottiglia (con contenuto alcoolico), che ride sempre in  forma sardonica, impreziosita da qualche sniffata  di strisce bianche (no, non mi sto riferendo alle strisce pedonali) e da qualche fumatina di canna o da qualche bongata di erba maria.

Negli assembramenti si è veramente cool solo se non si porta la mascherina o la si porta abbassata.

Le regole sugli assembramenti sono molto severe e seguono un preciso protocollo.

Ad esempio, le forze dell’ordine devono agire, in presenza di assembramenti, tempestivamente, secondo uno schema ben preciso: avuta notizia di un assembramento, devono subito recarsi sul posto, dare una sbirciatina veloce e andare via speditamente per non intralciare l’ammucchiata.

Molto meglio controllare luoghi poco frequentati e multare salatamente, ad esempio, due fidanzati che si baciano in un angolo (non sono mica ancora congiunti), o un poveretto che da solo sorseggia un caffè sul marciapiede davanti al bar (ma non si rende conto del rischio di contagio a cui sottopone tutti quelli che non sono presenti).

Ma non esistono solo gli assembramenti fisici, ci sono anche quelli mentali, forse ben più pericolosi dei primi.

Della “sindrome dell’assembramento mentale” si sa molto poco.

Gli scienziati non sanno ancora se sia legata al Covid-19 (come conseguenza della positività al virus) o sia una malattia senza legami con il coronavirus; si sa solo che per contrarla bisogna essere particolarmente predisposti.

La “sindrome dell’assembramento mentale” è molto particolare; insorge all’improvviso, anche se si pensa vi sia un lungo periodo d’incubazione e si trasmette per via umana.

Analisi approfondite come TAC e RMN hanno evidenziato nel cervello del contagiato la presenza di 12 scimmie urlatrici e tre sedie; il malato non manifesta segni di squilibrio mentale sino a quando il cervello non emette il comando alle scimmie di sedersi: dal quel momento si manifesta il caos mentale e il soggetto inizia dire scempiaggini.

In questi giorni abbiamo visto tutti la manifestazione della sindrome in svariati soggetti come il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia (pare abbia iniziato a delirare dicendo che far nascere Gesù bambino due ore prima per rispettare le norme anti-Covid non è eresia) o Suor Alessandra Smerilli (pare abbia manifestato il delirio dicendo che al posto del Natale ci regaleremo una festa nuova, una festa dell'incontro) o il Ministro della Sanità Francesco Speranza (pare che nella fase di delirio indotto dalla malattia abbia detto che la Santa Messa di mezzanotte non è scontata perché va oltre il coprifuoco delle 22.00) o il Presidente della Regione Campania Francesco De Luca (qui siamo in presenza di deliri multipli).

Sinceramente, la vedo brutta, tra assembramenti fisici e assembramenti mentali.

Sarà difficile scrollarsi di dosso il Covid-19.

L’unica speranza è il vaccino, sempreché all’arrivo del vaccino ci siano già pronti i frigoriferi per contenerlo, le siringhe speciali per iniettarlo e i contenitori adeguati per trasportarlo.

Il rischio (sarebbe il massimo della comicità) è trovarsi con le fiale di vaccino, ma non avere nulla di pronto, con il rischio di buttare via milioni di vaccini.

Comunque, niente paura: il Super-Mega-LupMan Commissario Straordinario Domenico Arcuri ha già pronta la soluzione.

Arcuri ha un suo amico che conosce un signore che ha un amico che è in contatto con un cinese che conosce una ditta cinese in grado di farci arrivare milioni di vaccini cinesi (la trafila delle conoscenze e delle amicizie è necessaria per far uscire la solita commissione da diverse decine di milioni di dollari) assolutamente sicuri (pare siano prodotti a Wuhan in un certo laboratorio).

Per quanto riguarda gli assembramenti mentali, sempre il Super-Mega-LupMan Commissario Straordinario Domenico Arcuri avrebbe già pronta la soluzione.

Pare che un suo amico che conosce un signore che ha un amico che è in contatto con un cinese che conosce una ditta cinese sia in grado di farci arrivare apparecchiature cinesi altamente sofisticate in grado di emanare un fascio di protoni che  ucciderebbero all’istante 9 scimmie su 12.

Purtroppo la comunità animalista è immediatamente insorta e quindi per ora la sindrome non ha possibilità di terapie.

L’unico modo per eliminare il Civid-19 è avere speranza (no, non quello che fa di nome Francesco, quello è troppo impegnato ad aggiornare il suo libro sulla sconfitta del coronavirus), perché si sa che chi vive sperando….

Ecco appunto, la vedo veramente brutta.


Riccardo Bonsi


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