La morte di Diego Armando Maradona: è giusto piangere la predita di un calciatore immenso, ma quegli assembramenti a Napoli sono un insulto a chi rispetta faticosamente la Legge
Piangere il grande Diego è giusto, il resto no, è solo la prova che la Legge non è uguale per tutti.
Mercoledì 25 novembre ore 22.00.
Come giustamente si deve fare per un grande personaggio, la televisione sta rendendo omaggio a Diego Armando Maradona, morto oggi per crisi cardiaca.
A un certo punto, vengono mostrati dei video in diretta di migliaia di persone assembrate davanti allo stadio San Paolo di Napoli che, in spregio alla Legge e per di più molti senza mascherina, ricordano il grande Diego e cantano cori da stadio.
Passa una macchina dei vigili che osserva e prosegue.
Sia chiaro, Diego Armando Maradona è stato un grande, immenso giocatore, forse il più grande calciatore di tutti i tempi.
Non voglio invece ricordare il Maradona uomo, con le sue "debolezze" (un modo fine per indicare oggi i grandi personaggi che se ne fregano della Legge) e le sue stranezze.
Oggi è giusto celebrare il campione, il "pibe de oro".
Tutto questo va bene, ma non va bene quello che sta accadendo a Napoli.
Assembramenti di migliaia di persone, moltissime senza mascherine.
Dove sono adesso i lanciafiamme di De Luca?
Ho sentito dire cose assurde, del tipo che questa sera a Napoli bisogna fare una deroga alle restrizioni perché si tratta di Maradona.
No, scusate, non ci sto.
Non accetto questo metodo all'italiana di "due pesi e due misure", di una Legge che viene fatta rispettare, anche con forza e multe, solo nei confronti di chi è già di suo rispettoso.
Se allo Stato gli assembramenti di Napoli fanno paura, e conviene fare finta di niente, allora noi non abbiamo più uno Stato, la democrazia è morta.
La Legge non è uguale per tutti, la Legge si mette a novanta gradi di fronte al più forte.
Se tra qualche giorno avremo in Campania un aumento di positivi, di chi sarà la colpa?
Sono sincero, la colpa non è dei napoletani che infrangono la Legge per ricordare Maradona (non posso arrabbiarmi con i Campani, li adoro troppo), la colpa è dello Stato che non c'è, che si gira dall'altra parte per paura, che fa il gradasso solo con i deboli.
Di uno Stato che dimostra la sua insensatezza quando accetta che vengano infrante le regole per ricordare Maradona, ma che pone il divieto di ricordare a mezzanotte la nascita di nostro Signore Gesù Cristo durante la Santa Messa perché si violerebbe il lockdown.
No, scusatemi, ma non ci sto.
Maradona è stato immenso, ma non è Cristo.
Non accetto una bestemmia di questo tipo e tutti sanno quanto sia rispettoso delle fedi altrui.
Perciò, il 24 dicembre a mezzanotte andiamo tutti a Messa, andiamo a ricordare un evento meraviglioso e unico, la nascita di Gesù Cristo.
Non dobbiamo avere paura, dobbiamo solo essere in tanti.
Perché in tanti e incazzati la Legge si può infrangere "per legge", perché ce lo consente lo Stato, tanto chi se ne frega del Covid-19, qualche morto val ben un assembramento per ricordare qualcuno.
Riccardo Bonsi
Riccardo, sono più che d'accordo con te
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