E così Barack Obama farà il suo terzo mandato

Il puparo Obama avrà il difficile compito di muovere “Sleepy” Joe Biden, una persona che, per dinamismo, ricorda un bradipo addormentato.


Si, non ci sono dubbi, il passaggio sarà traumatico.

Ci eravamo abituati a Donald Trump, alle sue intemperanze, alle sue “sparate”, alla sua politica istintiva, ma anche alla sua grande capacità diplomatica e ora ci troviamo come 46° Presidente degli Stati Uniti d’America “Sleepy” Joe Biden, il numero due di Obama.

78 anni, lo sguardo del nonno vicino di casa che si è dimenticato di prendere le medicine per la memoria, due mandati come Vice Presidente con Barack Obama, un tentativo di correre per la Casa Bianca naufragato e ora, finalmente, l’arrivo a 1600 Pennsylvania Avenue NW.

Per far diventare Presidente “Sleepy” Joe (così lo ha definito Trump e ci ha azzeccato) è dovuto scendere in campo Obama.

Obama si è preso così a cuore l’elezione di Biden, da fare una campagna elettorale vera e propria al posto del suo amico.

Il comportamento di Obama in questa tesissima e difficile campagna elettorale ci ha subito fatto capire che “Sleepy” Joe era la marionetta e lui il puparo.

Sicuramente Obamaiden (ci piace chiamare così il nuovo Presidente della Casa Bianca) sarà molto più vicino all’Europa di Trump e la Nato riprenderà il suo corso naturale (cioè gli USA pagano e ci difendono).

Obamaiden sarà, dice, il Presidente di tutti gli americani e non abbiamo motivo di dubitare.

Qualche dubbio invece lo abbiamo sulla futura politica estera degli USA.

Il bellicoso Trump in quattro anni non ha fatto nessuna guerra, il bradipo “Sleepy” Joe forse ne farà qualcuna qua e là, ma quello che ci lascia molto perplessi saranno i rapporti con la Cina.

Trump non ha avuto problemi a riconoscere la Cina come il nuovo nemico economico (e non solo) dell’Occidente; Obamaiden farà lo stesso?

O , meglio, potrà fare lo stesso, visto certi suoi “affari” con i cinesi?

Se Trump, senza timore, aveva apertamente accusato (con tanto di prove) la Cina di aver diffuso (volutamente o per imperizia) il Covid-19, chiedendo alla Cina di risarcire i Paesi che hanno subito la pandemia, “Sleepy” Joe avrà lo stesso coraggio?

E l’Iran, la Corea del Nord e gli Stati arabi? 

Che ne sarà della politica decisa, ma pacifista, di Trump?

Sono domande lecite, che sorgono spontanee perché ogni atto della politica statunitense inevitabilmente ha ripercussioni in Europa.

L’unica speranza è che il puparo Obama abbia imparato dagli errori del passato e corregga il tiro della sua politica.

A fare da balia a “Sleepy” Joe ci sarà Kamala Harris, anch’essa animata dal soffio vitale di Obama, primo Vice Presidente donna e asioamericana nella storia degli USA.

Così “Sleepy” Joe, Kamala Harris e Barack Obama sono contenti, persino Hillary Clinton è felice.

L’unico che non ride è Donald Trump.

Chiede il riconteggio dei voti, dice che l’elezione di Obamaiden è stata viziata da brogli elettorali e minaccia di appellarsi alla Corte Suprema.

Follie? Sospetti? Verità?

Non lo sappiamo, ma una cosa è certa, con il suo terzo mandato Barack Obama ha tenuto fede al suo motto “Yes, We can”, oggi più che mai trasformato in “Yes, I can”, si, io posso.


Riccardo Bonsi


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