Covid-19, tamponi eseguiti, persone testate e positivi: i conti non tornano

Ad oggi eseguiti 18 milioni di tamponi circa dall’inizio della pandemia, ma il numero delle persone testate è nettamente inferiore.


Alcuni politici in questi giorni hanno sbandierato con orgoglio che in Italia sono stati eseguiti ad oggi circa 18 milioni di tamponi.

Un discreto risultato, sicuramente da migliorare, ma che diventa molto basso se si analizza la situazione con attenzione.

A prima vista può sembrare che, visto il numero di tamponi eseguiti, ad oggi in Italia 18 milioni di persone circa (su una popolazione di 60 milioni) sono state testate.

La percentuale di positivi in rapporto ai tamponi testati si sta aggirando intorno al 16-17%.

La realtà è, purtroppo ben diversa.

Innanzi tutto dobbiamo pensare che le persone ricoverate fanno in media tre tamponi a testa.

A queste persone bisogna aggiungere tutti quelli che per lavoro fanno tamponi multipli: è il caso del personale sanitario, dei giornalisti, del personale del mondo della radiotelevisione, ecc.

Per non parlare dei dipendenti pubblici o del mondo della politica, dove i tamponi vengono eseguiti allo stesso soggetto quasi giornalmente.

Da questi dati si evidenzia che il numero di tamponi è molto più elevato rispetto al numero delle singole persone testate, che risultano essere circa il 30-40%.

Quindi, su 18 milioni di tamponi effettuati, solo 7 milioni di persone sono state testate, un numero esiguo rispetto alla popolazione italiana.

Da queste considerazioni si deduce che il rapporto tra persone testate e persone positive sia ben diverso dal 16-17% dichiarato, ma sia molto più alto, più del doppio, ossia intorno al 35-40%.

Questo dato ci fa capire che il Covid-19 in questa seconda ondata è molto più aggressivo, forse a causa delle mutazioni subite, ma sicuramente più pericoloso.

Significa che se avessimo testato veramente 18 milioni di persone singolarmente, oggi avremmo circa 6 milioni di positivi, contro poco più di 1 milione dichiarato.

Nella prima ondata il coronavirus ha colpito e ucciso quasi esclusivamente persone anziane, oggi tutti siamo a rischio, nessuno escluso.


Riccardo Bonsi

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