Il nuovo DPCM anti COVID-19 è stato approvato, agli italiani sono richiesti nuovi grandi sacrifici, ma chi è “fuori controllo” viene addirittura giustificato.
Come sempre, due pesi e due misure.
La Legge è uguale per tutti.
Questa frase in Italia fa ormai parte del “gioco del bugiardo”; gli Italiani lo sanno perfettamente, anche perché ci stiamo abituando al famoso detto “due pesi e due misure”.
Del resto, la premiata ditta Giuseppi & Co. (leggi Governo) sta facendo di tutto per onorare questo gioco.
Oggi, 7 ottobre, il nostro Premier ha finalmente potuto firmare il suo ennesimo DPCM (ormai abbiamo perso il conto) per combattere il famigerato COVID-19.
Scattano da subito le nuove regole su mascherine e assembramenti, una stretta che l’esecutivo ha ritenuto necessaria visto l’impennata dei contagi delle ultime settimane.
In sintesi, nel nuovo DPCM si chiedono agli Italiani ulteriori sacrifici.
Contestualmente alle norme anti-contagio, il Governo ha approvato anche la proroga allo Stato di emergenza fino al 31 gennaio 2020 e ricordiamoci che per il Governo finché c’è pandemia c’è speranza (e non sto parlando del Ministro della Salute).
Da oggi è obbligatorio portare la mascherina nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico -inclusi i mezzi di trasporto- e in tutti i luoghi all'aperto, ad eccezione dei casi in cui sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento.
Per i trasgressori sono previste multe che vanno da 400 a 1000 Euro.
Personalmente non ho capito quando verrà comminata la sanzione da 400 Euro, quando quella da 500 e così via; una maschera o la indossi o non la indossi, non ci sono mezzi termini.
Sono esentati dall'obbligo di mascherina i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva (da domani tutti usciranno di casa in tuta camminando a passo di marcia), i bambini di età inferiore ai sei anni (il virus conosce l’età degli individui e dall’alto della sua infinita bontà ha deciso di risparmiare i bambini con età inferiore ai sei anni; penso che a questo punto il coronavirus abbia accesso all’anagrafe della popolazione italiana), i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, nonché coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità (frase sibillina).
Inoltre, la mascherina non va indossata se ci si trova con persone conviventi; quindi ogni volta che un gruppo di persone senza mascherina verrà fermato per un controllo, bisognerà valutare se le persone del gruppo sono conviventi.
Considerando che dai documenti d’identità non è possibile stabile la convivenza (molte carte d’identità non riportano l’esatto indirizzo di residenza) e che molte persone convivono in una stessa abitazione pur avendo residenze diverse, da domani tutti saranno conviventi non residenti.
Per rafforzare il divieto di assembramenti, bar, ristoranti e pub dovranno categoricamente chiudere entro le 23.00; con questa decisione è molto probabile che una grande quantità di esercizi chiuda definitivamente.
Con questa ulteriore richiesta di sacrifici e questa nuova badilata di miseria il COVID-19 ha le ore contate (beh, forse i mesi contati).
Ma siamo sicuri che tutti siano obbligati a fare sacrifici a pena di multe salate?
Non è che per caso esistono persone esentate da questi obblighi perché sono “fuori controllo”?
Oggi ad Agrigento in un centro di quarantena per immigrati, 65 persone, per lo più di nazionalità tunisina, hanno lanciato contro le forze dell'ordine estintori, reti dei letti, parti di finestre mandate in frantumi, pietre ed hanno dato fuoco ai materassi perché volevano essere trasferiti e non volevano più fare la quarantena.
Tre poliziotti sono stati feriti e molti migranti sono fuggiti.
Chi ha multato queste persone? Chi le ha arrestate? Chi le ha rimpatriate?
Nessuno, assolutamente nessuno.
I poliziotti hanno solo potuto arginare la fuga, non hanno potuto agire contro nessuno, perché i migranti non si toccano, a loro non è richiesto il rispetto delle regole.
Questa ennesima rivolta di migranti che non accettano le regole è la prova evidente della solita Italia con due pesi e due misure.
Del resto che la Legge sia uguale per tutti è una frase che fa parte del "gioco del bugiardo".
E il COVID-19 gongola, sapendo che potrà sempre contare su alleati liberi dispensatori di coronavirus.
Riccardo Bonsi
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