Il tempismo perfetto del Governo italiano e l’affaire Tridico, ovvero storia triste di un Governo improvvisato e incapace

Una macchia nera sull’attuale Governo che non può e non deve essere dimenticata.


È proprio vero, a volte la realtà supera la fantasia.

Se poi questa realtà è al di la di ogni immaginazione, la cosa si fa seria e soprattutto rimane impressa nelle nostre menti.

Nel mese di maggio il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico disse testualmente “stiamo riempiendo gli Italiani di soldi”.

Beh, forse le cose non sono andate proprio così, ne sanno qualcosa le migliaia di lavoratori che ancora non hanno visto un centesimo della cassa integrazione e ne sanno qualcosa gli imprenditori che stanno chiudendo le loro attività e quelli che, pur non avendo incassato nulla in questi mesi, sono stati sommersi da un mare di tasse e balzelli.

Però le parole del Presidente Tridico non sono state del tutto inesatte.

Infatti, ad onor del vero, qualcuno è stato riempito di soldi.

In piena estate, un decreto interministeriale (uno di quei decreti che sfuggono alla vista dei media), firmato dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo (che vigila istituzionalmente sull’Inps) e dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ha portato lo stipendio del Presidente dell’INPS da 62 mila euro a 150 mila euro l’anno, adeguando anche gli altri compensi dei Consiglieri e quelli dell’intero Consiglio di amministrazione dell’Inail (compreso il Presidente Franco Bettoni).

Inoltre il nuovo stipendio avrà effetto retroattivo dall’esercizio delle effettive funzioni da parte del nuovo consiglio di amministrazione, quindi dal 15 aprile 2020.

Quindi il Presidente Tridico aveva ragione, gli Italiani sono stati riempiti di soldi; peccato che quelli riempiti di soldi siano proprio quelli che i soldi avrebbero dovuto darli ai lavoratori.

Non entro del merito dell’entità dello stipendio del Presidente Tridico e del suo clan, ma provo disgusto per il momento in cui tutto questo è stato fatto.

Siamo in piena emergenza Covid-19 e la gente sta annaspando per cercare di sopravvivere a livello economico.

Un Governo che delibera una cosa del genere non può che essere costituito da circensi che si sono improvvisati politici.

Non posso pensare alla malafede, ma ho tutto il diritto di pensare all’incapacità, all’approssimazione e all’indifferenza di un Governo che farebbe sbiancare le peggiori persone della prima repubblica.

E, come diceva Papa Pio XI “a pensar male del prossimo si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.

Un tempismo perfetto quello del Governo, che dimostra quanto queste persone siano inadeguate.

Sia chiaro, qui non si tratta di schieramento politico, qui si tratta di logica e di razionalità.

Questa macchia sul Governo, una macchia nera grande come una casa, non può e non deve essere dimenticata.

È la ciliegina sulla torta, su una torta che purtroppo è ormai marcia e va buttata via prima che i danni siano irreparabili.


Riccardo Bonsi



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