Putin, Kirill e la dottrina del Russkij Mir per “rieducare” il mondo
Si sente sempre più spesso attribuire al presidente russo Putin una probabile demenza allo stato iniziale o il morbo di Parkinson per giustificare l’invasione dell’Ucraina. Risulta difficile, però, pensare che alla base di questa nuova guerra ci sia un alterato stato mentale da parte dello zar moscovita, anche perché le azioni del presidente russo hanno il pieno appoggio dei membri del circolo ristretto che lo circonda, inclusi personaggi in precedenza ritenuti moderati quali l’ex presidente Dmitrij Medvedev e l’attuale ministro degli esteri Sergej Lavrov. In realtà, il capo del Cremlino si rifà ad alcune tesi politiche e filosofiche elaborate dopo il crollo dell’Unione Sovietica, basate sul vecchio imperialismo russo dell’epoca zarista e sostenute anche da Kirill I, il controverso patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie. Questa tesi fornisce un quadro teorico che può, almeno in parte, spiegare l’invasione di uno Stato sovrano, indipendente e membro a pieno titolo dell’O...